giovedì 30 ottobre 2014

contro....i re della rivoluzione solare....

Rottamati i sorrisi
dopo una pioggia di soli caduti...

aggrappati ai nostri buchi di solitudini
allo specchio

restiamo storditi dal rumore disordinato
delle vostre paure....

disarmati di parole
disarticoliamo le certezze
bruciando cartoni
in grossi cantieri abbandonati....

La discarica delle emozioni
è dove abbiamo seppellito
i nomi della rivoluzione....

a volte basta dirselo che non vogliamo
idoli....

mercoledì 29 ottobre 2014

la ballata delle betoniere

Lasciando andare il corpo  in lacrime
ostaggio di forma e sintassi....
le regole restano banalità.

Infrangendo  viscere e cervello
contro muri armati
di parole in più,
rimanendo incantati
a guardare quello che dai muri cola,
in rivoli diseguali...
distanza forzata
su confini neutrali.

lunedì 27 ottobre 2014

altre comunità

Loro fanno così,
ti rubano il cielo dagli occhi
e poi ti guardano
mentre passi una vita
cercandolo....
Testa bassa,
affogando
nelle pozzanghere color asfalto cielo....

Infrangendo specchi,
per cancellare il riflesso di un furto...

Di notte,

ci si prende a morsi il cuore

dando la colpa alla precarietà delle lacrime.

mercoledì 8 ottobre 2014

a...tratti...

Sotto il coperchio sfondato del cielo
la giungla di saracinesche
plastica
e caffè....freme...

Con le loro divise spaiate,
ci hanno insegnato i codici della resa
e della paura...

Tra sospensioni di respiri e trasporto pubblico

la ricerca costante di indicazioni rosse e blu

per non soccombere al traffico degli occhi.

Persi, senza soluzioni di continuità,
cediamo il passo a certi signori bambini...

che ci sbattono in faccia la ferocia
della loro periferica infanzia.



martedì 7 ottobre 2014

al posto del nome

Sotto scorta armata
prigioniera di scale mobili
e fontane di plastica traslucida

esposta agli occhi affamati
che precedono le mani
stringendoti i polsi
facendoti cedere le gambe
spina dorsale contro il muro...
e fa male
anche se rimane solo nella loro testa
ti hanno immaginata
amata
odiata
usata
umiliata
non ti basterà
tutto il resto del tempo
per ricucirti le ferite...

le vedrai cambiare riflesse nello specchio
come autostrade in mezzo al nulla
in un respiro corto.




dicevano di noi

Il terrorismo della  paura
è  confine...

spinato e ostile

una lingua di pietra
si abbatte sul desiderio
lo veste da tabù....

lo stupra con un'iniezione di normalità.

Si piange per niente
mentre il cielo muore di nuvole.




casilina A/R

Si sfilacciano
tra le dita
tracce di sole 
dilatate nel riflesso
di un bicchiere...

il corpo si fa
periferico margine
di solitudini,
perse e ritrovate
nelle pieghe nascoste
di quello che rimane mistero,
zone neutrali e armate
ombre e mantelli di lenzuola
scale di stoffa lanciate da finestre strette...

spaccando i confini
della cecità,
gli occhi toccano
le fratture sospese
di movimenti mancati...

Nei margini ambigui
tra soglie
e
marciapiedi calpestati
da suole in ritardo,
cerchiamo rifugi
e
fughe....

Mentre i mostri di metallo lenti
ci passano troppo vicini....
Penetrando timpani che cercano
di intercettare il respiro della strada...

che si fotta tutto questo battito grigio.