domenica 21 dicembre 2014

IL RESPIRO DELLE PIETRE FOCAIE



Ogni giorno, 
ci feriamo,
ed usciamo di casa.

Percorriamo le porzioni
di asfalto che ci spettano,

capacità inattesa
di sfumature grigie,

sopraffatti dalla nostalgia
di noia quotidiana,

cerchiamo la lingua per tremare.

La puttana ride
da dentro la strada,

con i denti rotti
e le gambe storte,
in un ghigno di scogliosi.

Il re nudo,
piange sale grosso
e calcare.

Cerchiamo invano, 
di morire sulla sua testa
spaccata,

nel confine muto
del tempo
fermato.

giovedì 6 novembre 2014

riempiendo la sospensione

La notte
del fango e dell'afa,
è stata la prima volta
senza trovare tregua
alla ferita di confine.

era insieme inizio
e fine di voi.

Alla fine
ci sono stati occhi tagliati
e occhi umidi.

Accanto alla macchina
sotto il tetto di lamiera,

un sacchetto di plastica
soffoca grumi di viscere,

Il corpo vuoto,
affamato,
rimane
uno spaventa passeri nel buio.









giovedì 30 ottobre 2014

contro....i re della rivoluzione solare....

Rottamati i sorrisi
dopo una pioggia di soli caduti...

aggrappati ai nostri buchi di solitudini
allo specchio

restiamo storditi dal rumore disordinato
delle vostre paure....

disarmati di parole
disarticoliamo le certezze
bruciando cartoni
in grossi cantieri abbandonati....

La discarica delle emozioni
è dove abbiamo seppellito
i nomi della rivoluzione....

a volte basta dirselo che non vogliamo
idoli....

mercoledì 29 ottobre 2014

la ballata delle betoniere

Lasciando andare il corpo  in lacrime
ostaggio di forma e sintassi....
le regole restano banalità.

Infrangendo  viscere e cervello
contro muri armati
di parole in più,
rimanendo incantati
a guardare quello che dai muri cola,
in rivoli diseguali...
distanza forzata
su confini neutrali.

lunedì 27 ottobre 2014

altre comunità

Loro fanno così,
ti rubano il cielo dagli occhi
e poi ti guardano
mentre passi una vita
cercandolo....
Testa bassa,
affogando
nelle pozzanghere color asfalto cielo....

Infrangendo specchi,
per cancellare il riflesso di un furto...

Di notte,

ci si prende a morsi il cuore

dando la colpa alla precarietà delle lacrime.

mercoledì 8 ottobre 2014

a...tratti...

Sotto il coperchio sfondato del cielo
la giungla di saracinesche
plastica
e caffè....freme...

Con le loro divise spaiate,
ci hanno insegnato i codici della resa
e della paura...

Tra sospensioni di respiri e trasporto pubblico

la ricerca costante di indicazioni rosse e blu

per non soccombere al traffico degli occhi.

Persi, senza soluzioni di continuità,
cediamo il passo a certi signori bambini...

che ci sbattono in faccia la ferocia
della loro periferica infanzia.



martedì 7 ottobre 2014

al posto del nome

Sotto scorta armata
prigioniera di scale mobili
e fontane di plastica traslucida

esposta agli occhi affamati
che precedono le mani
stringendoti i polsi
facendoti cedere le gambe
spina dorsale contro il muro...
e fa male
anche se rimane solo nella loro testa
ti hanno immaginata
amata
odiata
usata
umiliata
non ti basterà
tutto il resto del tempo
per ricucirti le ferite...

le vedrai cambiare riflesse nello specchio
come autostrade in mezzo al nulla
in un respiro corto.




dicevano di noi

Il terrorismo della  paura
è  confine...

spinato e ostile

una lingua di pietra
si abbatte sul desiderio
lo veste da tabù....

lo stupra con un'iniezione di normalità.

Si piange per niente
mentre il cielo muore di nuvole.




casilina A/R

Si sfilacciano
tra le dita
tracce di sole 
dilatate nel riflesso
di un bicchiere...

il corpo si fa
periferico margine
di solitudini,
perse e ritrovate
nelle pieghe nascoste
di quello che rimane mistero,
zone neutrali e armate
ombre e mantelli di lenzuola
scale di stoffa lanciate da finestre strette...

spaccando i confini
della cecità,
gli occhi toccano
le fratture sospese
di movimenti mancati...

Nei margini ambigui
tra soglie
e
marciapiedi calpestati
da suole in ritardo,
cerchiamo rifugi
e
fughe....

Mentre i mostri di metallo lenti
ci passano troppo vicini....
Penetrando timpani che cercano
di intercettare il respiro della strada...

che si fotta tutto questo battito grigio.










lunedì 29 settembre 2014

in guerra

Guerra cola tra i denti
si appende allo scheletro della lingua
dettandone il ritmo incostante...

Guerra si arrampica
sgraziata e potente
su gradini di ossa...

La vedi per strada
che urla sguaiata
sotto i lampioni...
vetri rotti negli occhi
e
il respiro corto del branco
 trema
 geme
minaccioso
e ottuso
con il suo giubbotto
di paura
e le tasche piene di sassi...

le aspettative si schiudono
disilluse
nel ventre umido
di una sacra notte indiana



martedì 23 settembre 2014

il compleanno degli incapaci

Sono venuti un giorno di mattina presto
sventolando ordine
nella riserva....

dissero che non avremmo più sentito niente
che non avremmo avuto più bisogno di sentire neanche lo schianto del sole
sulle nostre teste indiane....

i loro corpi speciali 
contro 
i nostro corpi fragili...

la loro regia 
contro
il nostro rumore...

Si rimane sulla soglia di pianerottoli mentali
derubati delle parole
con gli occhi saccheggiati dal calendario del tempo....

rincorrendo la fuga immobile dei pensieri
il vortice statico della paura di se...

Accorgendosi che anche il cervello può sanguinare...
colando  in viaggi obliqui
e
in tazze di caffè...

Senza riuscire a leggere i confini del corpo-altro
slegandolo dai confini del proprio
muovendosi a tentoni colpiti da cecità elettrica...
le facce spaccate a metà 
da sorrisi a tradimento...

dissero che non avremmo sentito più niente
dissero che non ne avremmo più avuto bisogno...

avevano torto.

domenica 21 settembre 2014

fuori tregua

I responsabili della tua paura
da prima pagina di giornale....

Hanno addomesticato
il sogno che clandestinamente tenevi per te,
urlandolo senza voce
al centro della discarica abusiva
dietro casa....
Lanciandoti da una torre di copertoni,
imitando quel pallone gonfiato di Icaro
sbattevi le braccia
per prendere il cielo....

La luna non sorge....
cola al contrario
anarchica rivolta celeste....
allunga il suo pallore scuro
sulle schiene dei cani randagi...
Profeti senza denti
che si fanno colare gocce
di addormenta dolore nelle vene usate
giurano di averla vista piangere e ridere insieme....




note insonni

Come mangrovie
si rimane invischiati
nella pericolosa palude
cerebrale....

Paranoie carnivore
aspettano immobili di
consumare i pensieri...

spingendo il corpo
ad essere ostaggio
di voragini notturne
fermi a fissare
un cielo soffitto pieno di buchi....

Pigiami sgualciti
piedi di cemento
sulle fronde polverose dei tappeti,
ipnotizzati
dallo scroscio costante
del rubinetto della cucina
che sembra scavare il muro....

Ci si fissa sconosciuti allo specchio.




venerdì 19 settembre 2014

sfratti in compra-vendita

Sono venuti a prendere
quello che potevano rivendere...

Il groviglio violaceo delle vene
quello lucido delle arterie...

Le sacchette dei polmoni
la borsa gonfia dello stomaco...

Stavano dimenticando
il cuore...
era troppo malandato.... dicevano
chi se lo sarebbe mai comprato
pieno di buchi....

Trivellato da tutte quelle
frasi
dette con superficialità....

Il corpo se lo sono trascinato via
come un gommone sgonfio,
caricandoselo sulle spalle magre....

Dalla strada si vedevano le
cicatrici.....
Strisce lucide
come autostrade bagnate di pioggia in mezzo al nulla di un respiro tagliato.




mercoledì 17 settembre 2014

li chiamavano clochard

Se ne sta lì
armato di neutralità

piedi esperti
e
un violino di cartone

ti guarda mentre di sfilacci
correndo sul binario del tram
investendo il vento
contro la forma delle braccia....

ignorando la paura dello schianto
fa ballare su frasi stonate
i suoi occhi di vetro...

Elemosinando il senso
del tempo...

occupazioni

La prima impronta di un incontro....

Scambio segreto
tra incapacità...

L'impossibilità incarnata
di afferrare la velocità...

anticipando le fughe
di passi precipitosamente confusi
in strade poco battute...

gli occhi restano occupati da sentieri,
tracciati con  china incerta
e immaginaria....

Gli abiti del corpo
restano occupati da organi armati
di sangue in corsa lenta...





martedì 16 settembre 2014

contro tempo

Quando ti hanno 
tagliato  la lingua
con una lametta usata
era già troppo tardi

avevi detto tutto

tutta la naturale verità
di cui erano capaci le tue bugie.......

la vernice rossa che affolla 
la tua bocca

non basterà .

A comprare la loro salvezza

hai dipinto le loro ombre
nello sfasciacarrozze osceno
della loro intimità...

Hai perso il loro tempo
facendoli cadere nella fuga ferma
di una notte spaccata
da eserciti di lampioni in divisa....

Avete perso le tracce
del respiro 
in un soffio di costole




in perdita

La vasca da bagno
resta piena di luna
e
sapone a basso costo...

si galleggia su bolle di confine
protetti da bacinelle
di plastica e trincea...

la lama dei sorrisi
sporca dello sputo dei sogni,
si dilegua nella geografia
tatuata
di tutte le occasioni
scivolate nello scarico del cesso...




zone di sosta

Anarchia chiede l'elemosina
agli angoli coagulati di strade vuote

nel parcheggio di un supermercato rosso e giallo
signore piene di misericordia
scacciano  cani e bambini
con il fondo degli occhi troppo scuro per potersi guardare....

dalle vostre macchine
comprate a rete
non potete vedere,
la spaventosa velocità
del cambiamento...


nel bosco di sabbia

Non ci hanno uccisi
ci hanno educati...

Con un grande risparmio
di sangue apparente

ci hanno insegnato
a camminare strisciando,
intimiditi dal nostro riflesso...
dal rumore cupo
dei nostri incendi....

hanno preso il nostro disordine
e lo hanno fatto diventare
colpevole di libertà...

Ci hanno violentato
ogni giorno una porzione in più

per fare in modo
che ci dimenticassimo
dei nostri corpi....

pagandoci per essere
sorridenti
integrati
e
sani....

hanno reso pericoloso
il sogno
e
la diversità....

Ci hanno preso a mazzate
l'anima
armati di tubi catodici
e
abbonamenti annuali...

costringendoci
in lacrime catatoniche
e democrazia....







lunedì 15 settembre 2014

il colore dell'acqua

Avevi le braccia troppo lunghe
e gli occhi troppo dubbiosi....

è per questo che
ti hanno presa
e immersa in una grande cisterna....

ridendo
mentre davi la caccia
al colore dell'acqua....

hanno cercato di dare tregua
al loro disordine
colpendoti forte
come se fossi un muro da buttare giù.....

il colore dell'acqua ha assorbito
i tuoi tentativi di fuga....


schiume

Il corpo sfilacciato delle pelle urbana
si confonde
sovrapponendosi a nuvole di smog....

Aveva dei fiori di plastica bianca...apolidi
nel groviglio di capelli scuri...

Correva sulla lingua del marciapiede
a piedi nudi...
cercando di evitare
briciole di vetro....

Stava a guardia della notte
puntando grandi occhi nudi
nel buio umido della soglia disattesa....

La piccola casa del corpo
non basta a contenere
il subbuglio discontinuo della proprietà...

Con la voglia contraria di sabotare
la proprietà
il senso
la dischiusura di palpebre di metallo
la strada
sotto suole inesperte
complici in tentativi di costruzione
oltre.....

mercoledì 10 settembre 2014

sos...pe..nsioni...di ritorno

Prendono appunti su corpi
di carta infortunata...

lo stupro di inchiostro
si consuma
tra costruzioni
e
distruzioni di frasi....

stati emotivi e cerebrali,

sul confine di un brutto bagno
a piastrelle verdi...

Confusi dal sapone di Marsiglia
e dallo scatto di una foto a tradimento...

ci si lascia andare
ingannati dall'odore della notte...

ferie

Sotto le macerie di quel disco piatto
e
infuocato...
Hanno trovato i resti
di un corpo-mondo
che chiamavano perduto

            ma che forse è stato solo
dimenticato....

Attaccati come ventose
alle vetrine dei supermercati
bambini grassi
guardano annoiati
i cartellini dei saldi

che fanno agitare
e
fremere
infelici-opache
sconfitte maternità....

Sembrano tutti pronti
ad affrontare una guerra
nucleare
o un giorno di vacanza in più.

martedì 9 settembre 2014

in-società

Ballano su tetti di lamiera sfondata
spirali di fumo ...
scalano il corpo del cielo
cercando le fratture
i buchi
le ferite di piccole galassie
monodimensionali...

Le visioni
costruiscono alterità
distruggendo lingue
e occhi in divisa...

Ci si sporca di respiri
in estreme solitudini
di corpi terrestri
extraurbani....

Alla corte sudicia
di acque di scolo
e luci al neon
si urla contro
il re del residuo emozionale...

trovate gli intrusi
in questo gran galà
pieno di rabbia
e società civile...








stasi contro stasi

Con mani soffocate da strati di lattice
hanno rapinato gli occhi
di un passante distratto....

Lo hanno lasciato con orbite vuote
accasciato su una barella di strisce pedonali...

mandando in tilt il traffico nell'ora di punta
di una città qualunque....

La guerra indifferente
e
precaria
in cerca di stabilità...
si snoda
agita
e
fa tremare
casse toraciche piene di buchi...

Nelle reti luminose di un semaforo
lo hanno visto strisciare
le mani
alla ricerca degli occhi.....
con lo sguardo scippato
lacrimava sangue e nostalgia
per le cose non viste
non vissute
perdute così...ancora prima di essersi reso conto di se....

Per caso le dita incerte trovarono due biglie di vetro
e allora tornò ad essere come tutti....


bambini....in grigio cemento

Volevano tutto
quei cuccioli di cane affamati....

sospesi tra istinto e animalità
avevano gli occhi lucidi
e le gengive rosa

mentre lottavano
furiosi
nella tinozza di acqua gelata...

affogati da bambini affamati
che volevano tutto...
prigionieri di un cortile
spiati da finestre cieche...

Hanno fatto in fretta
ridevano
piccoli denti aguzzi
e
frastagliati....
maciullano l'infanzia
nel loro privatissimo stato di natura...
Sperimentano la lingua densa
della crudeltà libera da morale...

Dicono sempre la verità...





fermate...riprese...in linea d'aria

Lasciata alle spalle
avanguardia operaia

cadete in una pozza di NAFTA sulla soglia
di Bengasi.....
Bengasi spalanca le fauci del re nudo...e il vostro respiro è fuori tempo

Una famiglia di fosforo bianco
sostituisce
quella della vecchia Democrazia Cristiana....

Ossessionati dai codici...
dalle ridicole paranoie borghesi...
facciamo le tane in angoli di appartamenti in affitto
sfondando il confine tra corpo e cervello...

Immaginando teste di toro su pali arrugginiti
sbirciamo il ballo osceno delle mosche...
Signori indiscussi di un tempo fermo,
ci accusiamo silenziosamente di necrofilia
e
banalità...

Avevi gli occhi secchi quel giorno
stridevano
sulla strada asfaltata della tua faccia onesta e perbene...
Ho creduto di poterti far intravedere
la disciplina spietata della libertà
senza dovermi proteggere dalla ferita
dell'autonomia....

Rincorrendo la radura di un binario morto
ho dato fuoco all'armatura mutevole
della nostra reciproca incapacità...







mercoledì 30 luglio 2014

dicevano dell'alba-liquida

Terrorismi di cemento
su palme di formica
innevate da polistirolo in svendita

lasciatemi a guardia
dell'alba

la proteggerò
dal traffico
dal colore della strada
dal tuo risveglio ubriaco
dalla notte che scappa...lanciando ferite con un colpo di coda

proiettando su una banchina sospesa
il prossimo segreto dietro la soglia
nascosto nei cantucci del tempo
aperto agli spettri di orologi a muro...

Le iniziali del mio nome le ho incise
nel fumo nero di un tram
ma questo non basterà per ricordarle.

autoritarismi-in fragilità

Non avere pietà per la sua prima volta...
tolta la maschera da sub-urbano
in mari di smog tropicali

agita il suo trofeo
da mercenario

uccidendo l'entusiasmo per professione
vive scivolando sotto traccia
nascosto da eccessi di noia alcolica
in fondi di malinconia...

lascialo sul marciapiede a cercare
le biglie degli occhi

anche con quelle
non vedrebbe comunque....


...Sangue in debito...

Schiacciati da un cielo di plastica
si arrendono....

                         corpi svuotati da aspettative

attese

                         tese in orizzonti privati.......


Ci siamo dipinti le dita color blu carcere
per confondere le impronte

sentieri confusi su vetri appannati

scendendo eserciti di scalini vuoti
in attesa di lamiere affollate
in ritardo
su binari mentali
storditi  da battiti fuori sincro...

cuori metallici difettosi
cercano di spezzarsi
ricattati
da un'assenza di carne...

giovedì 26 giugno 2014

senza attesa

Su tarocchi di ossa
ballano sangue e benzina

hanno sequestrato durante la fuga del sole
l'ipocrisia di voi
gente per bene

la fanno a pezzi piano
tra un'evento
e
l'altro di tempo

precipitando in suono
dalle lancette
di orologi a batteria

lunedì 16 giugno 2014

alba in ombra

Rimani con un giorno
sfilacciato tra le dita
intossicate d'aria
e
la perdita di una cartina

la mappatura del fumo
oltre il confine del posacenere
supera l'incapacità
di albe spezzate
da antenne paraboliche

per garantire la guerra
in mondovisione

ci si affeziona alle proprie
cicatrici

pensando che aiuteranno
a trovare la strada del ritorno

nello stomaco
si battono succhi gastrici
e gommapiuma

continuando a guardare
negli occhi
il fantasma......nemico-amico-amante.....
corpo incapace di sovvertire la paura
della diversità


mercoledì 28 maggio 2014

...sotto cadute

Far piangere la luce
sul muro sotto casa

si aggirano furtivi
e
armati
senza
identificazione
senza
porto d'armi...

Gli eserciti del dubbio
persi in guerra
tra
se
e
se
tra
panni stesi alla rovescia
e
vertigini non previste..

è tutto
una questione di corpo
e
intensità
................




giovedì 22 maggio 2014

in soluzione salina di continuità

Dietro lo specchio
si agita la frattura...

non riconoscendo più
la geopolitica della propria faccia

ci si lascia invadere
da eserciti stranieri
e armati....

Giocando a fare i funamboli
sul bordo del tavolo
storditi dalla dimensione del vuoto...

sovvertendo e perdendo
il centro delle cose

riconoscendosi a stento

-Al corpo non c'è rimedio-


mercoledì 14 maggio 2014

pro-amicofragile

In bilico su orbite di ore in disuso
si abusa del corpo del tempo.....

il cielo si rompe
la carne cade

si strappano le ciglia
di nuvole vuote
in fuga....

saltano le arterie della neutralità
ai margini della tangenziale

respiro fermo di lamiere schegge metalliche
e autoradio.....

senza trovare il centro
fuori e dentro vertigini....

venerdì 4 aprile 2014

....dietro...

Ho paura di rompermi in mille pezzi
di specchio.....

rimanendo intrappolata nella bellezza
di quello che resta del vuoto....






serrande

Profeti con gli occhi lucidi
e
le tasche scucite

camminano ondeggiando
passandoti attraverso

facendoti risuonare le costole
portandosi via
la carne che resta....

di te lasciano
residui
metallici
sotto le unghie

e solamente
vorresti sentirti
altrove
un altrove preciso....

giovedì 3 aprile 2014

amnistie

gli scontri armati tra palpebre
e
ciglia
si conclusero
con l'invasione
delle armate solari....

la tregua
consumata tra mattonelle arancioni
e
gorgoglii di caffè
ricorda
il suono rumoroso
di una guerra per la pace

rimane guerriglia
arruffata
che lancia gli occhi
sulla schiena dei tetti.

mercoledì 2 aprile 2014

io non sono qui.....non più....

ci hanno insegnato a respirare
dentro strutture polmonari

ci hanno insegnato
a camminare
mangiare
cagare
amare
e
odiare
seguendo le regole

togliendoci
immaginazione
e
pericolo

come cani
ubbidienti

abbiamo imparato
ad avere paura
a riconoscere
il suo odore
di madre-padre-padrone-autorità

rischiando di sgretolarci
nel tentativo di ribellione

negli aborti
del respiro

tutti vittime di uno stupro di massa globale




di-------stor-----si----oni

Tra esofago e gola
si è rotto lo specchio

la lingua
si trascina ferita
a morte

si sputano sul marciapiede
schegge di vetro
e sintassi

si offrono voragini
al primo altro
con cui ci si scontra

si muore respirando
vivendo dentro i muri

ci si perde
perdendosi in una tazza di caffè e ipocrisie.....

macelleria in vetro

Ti hanno preso e messo in vetrina
rinchiudendoti dentro un vestito rosso

lasciata li in mostra......
come una mucca cosciente
un pezzo di carne animato
ma appeso a un gancio da macello

vergogna
sangue
e
pudore
gocciolavano
giù
precipitando
su un finto tappeto persiano

ti hanno fatta a pezzi
bambini sadici in giacca e cravatta
vecchi senza dentiera
padri di famiglia con il mutuo da pagare
ragazzini con telefoni piatti e costosi.....

hanno riso
mentre tu tremando guardavi altrove
cercandoti gli occhi
nel riflesso di una pozzanghera
di piscio e saliva

hanno riso di te
del tuo vestito
delle tue paure

hanno riso dei tuoi occhi
in affitto
della carne in vendita

hanno litigato per scegliere
i pezzi migliori

hanno pagato
per un tuo sorriso

hanno pianto
per averti in esclusiva

hanno mentito
frugandosi nei pantaloni

hanno mentito
tendendo le mani verso di te....

che resti lì
appesa e lontana....


egocontroego

Hanno lasciato i resti su un tavolo chirurgico
sotto scorta si sono allontanati con respiri pesanti
e passi di carta

cavando gli occhi a lampioni troppo alti
stordendosi di stelle
ferite
lasciando la notte colare
nelle pieghe di parole costrette
in una sola lingua muta

le urla non si sentono più
non hanno valore di suono

negli angoli disincarnati
ci si nasconde
nel tentativo di sospendersi

la guerra tra se e se
si snoda piano
ruggendo piano
invade gli spazi possibili dei corpi
incastrati in armature color tabacco

la vertigine trema
scuote
e
si lascia andare.....

disarticolando tempo e spazio
si continua a cercare
un centro che non c'è

rimanendo corpo
si perde
la possibilità

inseguendo l'origine
in foreste di metallo urbano
si perdono i tram....

streaming

Hanno vietato al corpo
la rottura dei confini
la frattura rimane ferita possibile
dietro sbarre di carne e parole in svendita

con i loro cappotti di grigio pudore
vietano di armarsi sorridendo
contro le autorizzazioni dell'anima....

tutta la resistenza del corpo
si scioglie in una bacinella
di acqua e colla

lunedì 31 marzo 2014

storia di una vertigine

è lo strappo alla base dello stomaco
che sospende il respiro

lo rompe a metà
spezza il ritmo rassicurante

legandolo alla terra

all'asfalto sfondato
di anime con lavori in corso...

è la sensazione di essere fuori di se
ma dentro a vertigine....

perdendo il centro
ritrovando le tracce di una lingua senza nome

quasi cercandosi-si cade
ridendo fermi

venerdì 14 marzo 2014

....

Avevi gli occhi stanchi
perduti
feriti
con il colore che ha la Casilina alle sei del mattino
dicevano così dalla riserva....

mentre senza fare domande rimettevano insieme i pezzi
di una macchina disarticolata di organi e ossa....

avevi gli occhi color spazzatura
avevano il colore del mondo
e della strada....

facevano paura
dicevano dalla riserva ....

mentre accarezzavano un sonno che non veniva
e lasciava storditi

alla fine risolsero con un lungo abbraccio
il nodo alla gola

sarebbero rimaste cicatrici


sotto regimi di normalità

Sono venuti di mattina presto
in giacca e cravatta

dalle 24 ore appena passate
hanno tirato fuori delle grosse forbici
e si sono messi a prendere a calci il cielo.....

cadute le nuvole
fatte esplodere
e lasciate svanire a brandelli

sono rimasti con le facce bianche rivolte verso
un colabrodo nero e blu

un tedesco una volta ha detto
"I colori sono il dolore della luce"

sono andati via lasciandosi alle spalle
strisce di feroce normalità....

giovedì 13 marzo 2014

....avevano detto che era per poco.....

Un giorno senza ora....superficie e punti...
le persone e le loro ombre hanno guardato e hanno giudicato

costruendo con le loro dita puntate
una scatola di metallo
abbastanza grande da contenere un corpo e un'anima....

a scatola chiusa hanno riso
per un gioco d'aria.....

ci si scambia sguardi a salve
per paura di sparare
e di cadere

proteggere la caduta dall'atterraggio.....
dallo schianto di un sorriso di troppo

anima in saldo senza libretto di istruzioni
regalatemi un'ora senza minuti....

restituirò tempo...

giovedì 16 gennaio 2014

informAzione

Sotto ponti caduti
in attesa del suicidio del sole
si guarda scorrere ostinato
un grosso fiume color smog e copertoni....

Chiedendosi se i cappotti assemblati
con carta di giornale resisteranno alla pioggia....

La notizia della prima pagina
cola via in un rivolo
di lettura schiantata al suolo...
Domani nessuno la ricorderà